mercoledì 7 aprile 2010

stretta è la via

C'è un posto vicino casa tua che si chiama via Ajaccio. Forse neanche lo sai che si chiama così, perchè è un luogo perfettamente anonimo e dimenticabile. Lungamente trascino i miei passi sconsolati su questa via, schivando le rare vetrine, il ristorante, e i cancelli, i portoni. E' in questo luogo, un luogo tranquillo, fatto di case eleganti e di una naturale inclinazione al silenzio e alla riservatezza, che io vorrei abitare. Vorrei che fossi qui perché potrei venire a trovarti a piedi. Mi presenterei con una giacca sgualcita e qualcosa in mano, un fiore stupido o qualcosa da mangiare. D'inverno busserei alla tua porta, e una volta aperto, ti mostrerei una barretta di cioccolato e potrei dirti "ciao, ho trovato questa per strada, mentre venivo qui".
Tu mi guarderesti con un riso indulgente e, datomi del cretino, mi lasceresti entrare.
Vorrei abitare a via Ajaccio per farmi una mia vita di piccole cose, una vita nella quale puoi esserci tu e sembrare meno distante. Ti aiuterei a portare le casse d'acqua quando fai la spesa. Insieme ce ne andremmo a braccetto tra questi palazzi, questi monumenti di colore e anonimato, questi palazzetti eleganti e borghesi, belli e così scomodi da abitare, con le loro mura spesse e con i loro conti della manutenzione sempre così elevati. In primavera potresti uscire per la prima volta con le spalle scoperte, e io ti darei sempre la mia maglia al primo fresco. Faremmo discorsi banali sul tempo che cambia e sul tempo che passa, e ogni tanto ne diremmo qualcuna di politica, o parleremmo di libri. Berremo di sicuro tanto vino, anche perchè il bianco ti piace molto.
Avrei un balconcino che dà sul cortile interno. La sera ci appoggeremmo alla balaustra mentre fumi una sigaretta, e cingerei la tua vita stretta e veloce, pensando alla gioia e al piacere e alla passione e a tutte le altre cose quando ti bacio una guancia. Hai il vezzo del rossetto, poco prima di avvicinarti. E' di un colore neutro che sta così bene con la tua pelle.
Tutto questo penso spesso, mentre passo per questa via ora cupa e dimessa, giochicchiando con le chiavi per cercare la mia macchina. Un'altra sera volge al termine e, mestamente, mi allontano da questi luoghi. L'autoradio mi sussurra qualcosa, mentre imbocco l'autostrada. Se solo si trattasse di una casa, penso che lavorerei di più per affittarne una. Credo che la situazione sia in realtà leggermente più complicata.

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