Good times for a change.
Meno male che c'è Morrissey.
Quanto caffè che sto bevendo; quante pause sto facendo. Cose che si trovano nell'ordine sulla scrivania:
- bottiglietta di plastica vuota
- peluche ottenuto in sinallagma di una cosa enormemente più costosa (in euro)
- calze di lana bucate sul tallone destro (sporche)
- Storia della letteratura italiana in antichissima e consunta edizione del 1929.
- ricordi e pensieri, e la mia coscienza sporca.
Lunga la barba, lunghissime le pause, snervanti le attese. Una coltre di silenzio e di polvere sta coprendo tutto fittissima. L'appartamento a fianco evangelizza camera mia con musica dozzinale a volume spaventoso, e non ho voglia di bussare al muro, e poi alla porta, e poi scusi, sa, sono impegnato, sto scrivendo una cosa importante, poi ho delle cose a breve indi per cui..
Un poster di Santo Domingo mi guarda con fare indulgente, dall'alto. Certo che potrei venire, lo so che potrei tornare. Una casetta, il mare, la barriera e le immersioni, svegliarsi presto, l'alba, la spiagga, il falò. Certo che vorrei tornare, anzi, ci stavo pure pensando.
Poi le cose non sono andate come avrebbero dovuto.
*Poi le cose non sono andate come avrebbero dovuto*
RispondiElimina| Chi vuole davvero qualcosa trova una strada, gli altri una scusa |
"Sì, anche io mi odio abbastanza.."
R.